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Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

Albert Einstein a sua figlia, una bella lettera sospetta

Vero o falso che sia, questa lettera ha un senso e pertanto mi accodo anche io alle molteplici pubblicazioni che in questi giorni si succedono sui vari siti internet e blog. Non si tratta di una lettera d'amore, ma di un pensiero d'amore espresso da Einstein che lo definisce  una forza universale , più potente di tutte le altre, che unisce, l'unica in grado di salvare l'umanità dall'egoismo. Se non è stata scritta da Einstein, questa lettera va comunque letta con lo spirito giusto, perché ricca di significato. Se vogliamo che il mondo si salvi, l'unica possibilità è affidarci all'amore. La lettera Quando proposi la teoria della relatività, pochissimi mi capirono, e anche quello che rivelerò a te ora, perché tu lo trasmetta all’umanità, si scontrerà con l’incomprensione e i pregiudizi del mondo. Comunque ti chiedo che tu lo custodisca per tutto il tempo necessario, anni, decenni, fino a quando la società sarà progredita abbastanza per accettare quel c

La storiella della scuola degli animali, che circola da anni tra gli educatori

Il sistema d'educazione che usano i nostri docenti, il più delle volte è sbagliato, perchè standardizzato a rendere tutte le persone uguali. Indipendentemente da chi hanno di fonte. Pensateci, è così, gli insegnanti tendono ad unificare le persone, che inevitabilmente sono tutte diverse, con sensazioni diverse, con modi di pensare e di reagire diversi ecc. Non è così forse? Siamo tutti uguali? Dobbiamo imparare a memoria tutto, come pappagalli, solo allora quegli insegnanti sono contenti. Invece ogni esemplare umano è unico e bisognerebbe lavorare per scoprire quella unicità, insegnare a sviluppare quell'unicità. Voglio che leggiate questa "simpatica storiella". Racconto .   Un coniglio, un uccello, un pesce, uno scoiattolo, un'anatra e così via decisero di aprire una scuola. Tutti quanti si accinsero a preparare il programma. Il coniglio pretendeva che nel programma ci fosse la corsa. L'uccello pretendeva che ci fosse il volo. Il pesce pretendeva che ci

Un dono divino

Nell'antichità  l’olivo era considerato dono divino, per questo è diventato simbolo della pace. Quando la grande arca si arenò, racconta la Bibbia,  il patriarca  Noè ebbe il presagio che il diluvio era terminato e allora  liberò  una colomba, che poco dopo tornò recando nel becco un  ramoscello di olivo. Era il segno che la terra si era prosciugata dalle acque, che la vegetazione rifioriva, che cominciava una vita nuova,  un’era di serenità. Vincenzo Nisio

Non sapevano neppure che papà era un grande patriarca

RACCONTO. La domenica, quando era a casa, ci sedevamo intorno a un grande tavolo e lui non ci permetteva di alzarci se prima non gli avevamo detto qualcosa di nuovo che avevamo imparato quel giorno. Così, quando ci lavavamo le mani prima di metterci a tavola, io chiedevo alle mie sorelle: "che cosa avete imparato oggi?" E loro dicevano: "niente". E io dicevo: "Bene, sarà meglio che impariamo qualcosa!". Allora andavamo a prendere l'enciclopedia e la sfogliavamo, e imparavamo, per esempio, che il Nepal ha un milione di abitanti, e continuavamo a pensarci mentre stavamo mangiando. E i pasti! In vita sua mia madre non ha mai preparato uno "spuntino da televisione". Ricordo certi mucchi di fagiolini così alti che non riuscivo a vedere mia sorella, seduta di fronte a me. Quando avevamo finito di mangiare, papà scostava il piatto è chiedeva: "Felice, che cos'hai imparato oggi?" e io dicevo: "Il Nepal ha un milione di abitanti...&